2013-14

Liceo Classico “E.S.Piccolomini” di Siena

III B

 

Al nostro caro professore, che ricordiamo sempre con grande affetto, auguriamo tanta serenità e tranquillità.

Cogliamo l'occasione per ringraziarLa di averci trasmesso la grande passione con la quale ci ha insegnato e che ogni giorno ritroviamo nei nostri attuali studi.

Un affettuoso abbraccio dalle Sue studentesse

Olympia Vannini

Domitilla Porcu

Nike Paolucci

 

 

 

 Duccio Fanetti: uno dei più grandi latinisti contemporanei, con una passione e un amore viscerale per il mondo antico.

 Duccio Bravi

 

 


 

Oggetto:

Un pensiero al mio prof di latino

Data:

Thu, 21 May 2020 21:48:33 +0000 (UTC)

Mittente:

Arianna Mercurio     ……………………                                  

A:

logos@siena-art.com <logos@siena-art.com>

 Caro professore,

Non saprei da dove cominciare. Probabilmente sono molto in ritardo, ma ho deciso di scriverle lo stesso.

Sono finita proprio questa sera sul suo sito web, quello su cui ci dava le versioni e ci faceva scaricare le integrazioni (LE INTEGRAZIONI MALEDETTE ... sono passati 6 anni dalla mia maturità, ma Gian Biagio Conte me lo ricordo ancora come una delle cose più temibili che possa capitare ad uno studente). E sa perché? Una mia amica mi ha mostrato un'immagine ironica sui drammi del Liceo Classico e sulla metrica. Lì per lì mi è preso un coccolone, ma dopo poco mi è venuta voglia di riascoltare lei che legge Virgilio. E' qui che ho saputo che non insegna più. Il mio primo pensiero è stato "E adesso chi insegnerà a leggere come si deve gli asclepiadei agli studenti?". E dopo poco mi sono un attimo inquietata perché mi ricordavo ancora che esistono gli asclepiadei. Ma sa una cosa? Questa è la prova che ha fatto un ottimo lavoro. 

Non glielo nego: quando nel 2011 ho saputo che mi avrebbe insegnato latino e non greco ho fatto i salti di gioia. Ma non per antipatia eh, è solo che se fosse stato il mio prof di greco sarei ancora lì a cercare di strapparle un 6 (e lo sa bene anche lei che le versioni di latino sono più facilmente reperibili su internet). Tuttavia prof, anche se non ho avuto questo onore, le posso dire con certezza che non ci sarà più nessuno che insegnerà il greco con la stessa voglia e passione che ha lei. Con il senno di poi, mi dispiace di essermi persa l'occasione di imparare la letteratura greca da lei, ma per la liceale di allora ricavare un 6 a latino era più facile (anche se non di tanto). Però adesso voglio raccontarle un po' di cose. 

Se c'è qualcosa che ricordo bene di quegli anni di liceo sono stati i pomeriggi del terzo anno passati a studiare ininterrottamente latino e biologia. Non esisteva altro sulla mia scrivania. "La Murgia non perdona, e il Fanetti non dimentica! Devi studiare Arianna! Devi studiare!" ... mi pareva la cosa più importante allora, sembrava che non importasse altro che ottenere dei bei votoni. Mi ricordo bene che quell'anno mi ha sfinita. Ad oggi le posso dire che è stato l'anno in tutto il triennio che ho studiato di più e in cui alla fine ho ottenuto di meno. E quanto ero arrabbiata, mamma mia! Era tutta colpa dei "poteri forti". E glielo confesso prof, la me sedicenne all'inizio ci aveva capito poco e niente sul perché nonostante tutto quell'impegno alla fine non avesse soddisfatto i suoi obiettivi. Ma non ci è voluto molto affinché capisse la lezione che ci stava dietro. Non è un 6, un 7 o un 8 che segnano quello che sei e quanto vali. E non sono neanche le ore spese sui libri per angoscia che ti garantiscono di essere una persona adeguata e degna di rispetto. Ma è quanto tu ti reputi di valore, degna di rispetto ed adeguata che conta veramente, perché ti fa andare avanti nonostante tutto, che sia una versione o un fallimento. 

E questa lezione prof me l'ha insegnata lei, perché è stato grazie a lei che ho imparato a studiare per me e non per avere più crediti alla maturità o per il "Dio Voto", sulla cui venerazione purtroppo sono caduta ogni tanto anche negli anni successivi (è difficile perdere il vizio sa), ma l'ho superato. E anche a darmi un po' di valore, finalmente (sì glielo confesso, è stato oggetto delle mie ire funeste adolescenziali ... ma la stimavo molto).

Tante volte ultimamente mi viene da ripensare ai tempi passati tra quei banchi, nell'unica classe senza LIM, totalmente fuori norma, con i quadri elettrici attaccati alle pareti e talmente tanto piccola che anche stare in ultima fila era come stare in prima. Sono passati 10 anni dalla prima volta che ho messo piede al Liceo, e 6 dall'ultima. Una marea di tempo prof, ma non mi sembra vero sa? Il liceo è un tempo strano - e lei che ci ha vissuto tutti questi anni probabilmente lo sa anche meglio di me - e in un certo senso non passa mai. Ma quello che ti dà e ti insegna, nel bene e nel male, non te lo scordi. Ti resta dentro e ti rende come sei. Non tornerei mai indietro, ma rivivrei quegli anni esattamente come li ho vissuti. Con lei e il suo amato Gian Biagio Conte (... ma si ricordi che lui non legge bene in metrica). 

Quegli anni di liceo non sarebbero stati gli stessi senza di lei e i suoi "material sul sito web". Per quanto io allora non capissi il senso di tutto quel Gian Biagio Conte, dell'apofonia latina, degli asclepiadei di Orazio e Catullo e di quella sua "assurda fissa" di "fare gli audio" per insegnare a leggere in metrica, infatti, le posso dire con certezza che senza la fatica che ho fatto con lei e per lei - sappia che per preparare quel Tìtyre tu patulaè mi sono esercitata così tanto che alla fine del pomeriggio leggevo anche dipiùtv in metrica! - non avrei la tenacia, la costanza e la forza di volontà che ho adesso. E di questo la ringrazio di cuore.  La passione, l'amore e la voglia di trasmettere con cui lei insegnava è rara da trovare. Purtroppo a quell'età è difficile rendersene conto e apprezzarlo come meriterebbe, ma a distanza di anni le dico in tutta onestà che mi sento fortunata perché sono riuscita a realizzare i miei sogni e riconosco in me una passione per il mio futuro (spero non troppo!) lavoro grande quanto la sua.

Le auguro che non perda mai la sua voglia di trasmettere l'amore per il mondo antico, e soprattutto di sentire che il suo contributo è importante. Perché a me averla come professore ha formato il carattere quando non avevo neanche mezza idea di come funzionava il mondo (non che ora ne sappia molto di più, ma almeno ci vivo un pochino meglio). Inoltre, mi ha anche insegnato come avere amica la memoria nel tenere a mente lunghe lunghissssssssime liste di nomi e fatti, nozioni e concetti, traduzioni e poesie. Però prof mi spiace, non sono mai riuscita ad imparare come si traduce bene il latino! E glielo confesso: molte volte le ho copiato sotto il naso, sennò la sufficienza non me l'avrebbe mai data (non ha funzionato non portarci più in Aula Magna!). Però rielaboravo quanto trovavo, infatti una volta anche copiando da splashlatino ho preso 5. 

 Spero le faccia piacere ricevere questa letterina.

 Con affetto,

Arianna Mercurio

(III-B 2013-2014)