POSTFAZIONE

 

 Ricordi di vita al Liceone (anni 68-73 sez. A)

 

Sono contento di poter scrivere queste righe di ricordo dell’esperienza liceale in occasione del pensionamento di un caro compagno del Liceone, Duccio Fanetti, che ho conosciuto studente, pur in classi diverse, ma di appena un anno di differenza, apprezzandolo, poi, come docente appassionato e estremamente competente in tutti i lunghi anni in cui ha insegnato al Piccolomini. -Fra l’altro, quando è stata fondata l’associazione Il Liceone, durante la grande festa degli ex liceali dell’aprile 2009, si è iscritto subito, fra i primi, dimostrando quel grande senso di appartenenza alla scuola ed alla sue tradizioni che tutti gli ex mantengono per sempre

 Ho vissuto quegli anni, fra quelle mura, nei corridoi e nell’aula magna del Ginnasio con la spensieratezza di quell’età, con la naturale timidezza rispetto ad un ambiente così austero e maestoso. Tutto ciò con il timore riverenziale degli insegnanti e del preside ed, in parte, anche dei custodi che, rendendosi conto della situazione, cercavano di darci aiuto e parole di conforto pur nel rispetto del ruolo e dell’istituzione.

Una situazione rigida e bloccata da anni che cominciò a cambiare con la prima ‘mitica’ occupazione del dicembre 1968 e con alcune concessioni da parte del preside, il prof. Renzo Nuti, che, pochi mesi dopo, per esempio, permise, dopo una lunga trattativa con i rappresentanti degli studenti, la possibilità di fare l’intervallo tutti insieme, maschi e femmine. Tuti assieme negli stessi spazi senza quella separazione fisica dal sapore antico ed ormai superata dal nuovo modo di stare e vivere insieme che, quasi in ogni parte del mondo, si stava sperimentando e vivendo con forza e passione.  La società si stava modificando in modo così rapido che, in pochi anni, siamo arrivati a dei cambiamenti importanti e radicali di cui sentiamo ancora vantaggi e svantaggi. Basti solo pensare all’abbigliamento degli studenti e studentesse: dalla giacca e cravatta per i primi e dal grembiule nero per le seconde, fino ai jeans e maglietta, uguali per tutti, di oggi ed ai rapporti fra studenti ed insegnanti, prima rigidi ed imbalsamati, ora, addirittura, giunti ai terribili episodi di violenza dei ragazzi sugli adulti di quest’ultimo periodo.

 Nasce, quindi, in questo contesto la grande amicizia ed il rapporto di profondo affetto e reciproca stima, che continua fino ai nostri giorni con i compagni di classe e con quelli delle classi immediatamente vicine: io frequentavo la sez. A del prof. Zanieri al Ginnasio e del Bettalli, Fortunati, Romeo e Picchi al Liceo, mentre gli amici più grandi di un anno, la sezione B della prof.ssa Borsi al Ginnasio e del Ciompi, Paciotti, Cateni e Borgogni al Liceo. Per tutti, invece, c’erano due insegnanti, mitici per tante generazioni di studenti: il prof. Casini a ginnastica ed il prof. Cuscani a scienze! Tanti ricordi, quindi, per episodi e situazioni piacevoli che ancora affiorano, ogni tanto, fra di noi, come la gita a Torino della 2° A - 3° B che fece nascere l’idea di fare una commedia musicale a scuola. Commedia che poi andò in scena nell’aula magna del ginnasio ai primi di maggio del 1972: “Le metamorfosi “, ambientata nell’antica Roma con la partecipazione di Marco Bettalli, Andrea Viviani, Fulvio Bruni, Gilberto Martelli, Andrea Ciacci, Duccio Fanetti, Marcello Pastorelli, Andrea Martellini e Roberto Perotti, con le musiche di Fabio Landini e Manrico Pelosi. Fu un successo incredibile, con l’aula piena di ragazzi, genitori ed ex liceali che applaudivano a scena aperta!

Come non ricordare, poi, le partite di pallavolo giocate sempre fra le due sezioni, rivali sul campo, ma sempre insieme nelle questioni più grandi della scuola, o quando c’era da difendere, in campo esterno, il Liceone nelle competizioni con gli altri istituti superiori della Città, il ‘Liceino’, in particolare.  

Bei tempi, indimenticabili indubbiamente, che all’epoca erano difficili e complicati, ma che ci hanno formato e permesso di crescere ed essere quelli che siamo oggi.

Ringrazio tutti gli ex liceali che hanno contribuito alla nascita dell’associazione Il Liceone, che diffonde e valorizza la cultura classica in ogni forma ed espressione favorendo, in particolare, le idee, i propositi e le attività dei giovani che si cementano nei campi più disparati: dalla letteratura, alla musica, al canto, alla recitazione, ecc. mantenendo, inoltre, inalterato il forte legame con la scuola da cui sono potuti uscire con le credenziali e le potenzialità per affermarsi nelle rispettive discipline.  

 

Alessandro Bellini, Presidente dell’associazione Il Liceone