1986-87
Liceo Classico “E.S.Piccolomini” di Siena
III C
Gentilissimo Prof. Fanetti,
sono Lucilla Lusini, una Sua alunna di qualche tempo fa (classe C,
maturità 1987). Saputo che quest’anno si ritirerà dall’attività
didattica strettamente scolastica, vorrei mandarLe queste righe di
ricordo e ringraziamento, per quanto -e non solo del sapere degli
antichi classici- ha condiviso nel tempo trascorso con noi ex
ragazzi del Liceo Classico “E.S.Piccolomini”.
Il mio ricordo è di un docente preparatissimo, giovane e molto
coinvolgente durante le lezioni: diciamo decisamente simpatico e
appassionato dei classici.
Mi vengono in mente le Sue declamazioni ad alta voce, passeggiando
in classe, dei versi di Pindaro o di altri poeti ed oratori in
lingua greca o latina e metrica perfetta!
Per non parlare di come accettava con pazienza e simpatia le
incursioni in classe di alcuni personaggi di altre sezioni che La
costringevano ad ascoltare improbabili barzellette o (!) l’elenco
cronologico dei film di Alberto Sordi. Infine ricordo i Suoi
commenti divertiti sulle vignette del Giornalino e sulle parodie
della Commedia che La riguardavano.
Ecco, anche durante e interrogazioni programmate che per noi alunni
erano motivo di lunghe giornate di preparazione e affrontavamo con
ansia, la Sua empatia per i classici e la memoria dei testi
tramandati era sempre viva in classe e senz’altro ci è stata
trasmessa.
Per quanto mi riguarda il ricordo degli autori così
approfonditamente studiati mi ha seguito negli anni, come un
distacco confortevole distinto dalla vita lavorativa che nel mio
caso è strettamente di tipo tecnico.
Infatti pur avendo effettuato studi scientifici puri (sono andata
avanti dopo il Liceo classico fino alla laurea e dottorato in
ingegneria nucleare) ho sempre voluto riscoprire le mie preferenze
negli autori latini e greci.
E, sebbene la fisica dei reattori sia piena di lettere greche, sono
stata molto felice di poter accedere ai testi a fronte degli autori
da me preferiti.
In particolare tra le innumerevoli tipologie di letteratura che ci
propose, ho riscoperto gli storiografi greci e latini, tanto che si
stupirebbe se vedesse le copie delle traduzioni con testo a fronte
ho degli Annali e Storie di Tacito, della Guerra del Peloponneso di
Tucidide, e poi il Dialogo tra Melii ed Ateniesi, il Trattato del
Sublime, Senofonte, Sallustio, Cesare, Erodoto.
Riletti tutti molto volentieri come svago del pensiero e dell’animo
anche per combattere certi aspetti un po’ aridi del mio lavoro di
tecnico.
In occasione dell’iscrizione di mia figlia Chiara al Liceo classico
di Arezzo ho scoperto il Suo ottimo sito didattico e Le faccio i
miei ringraziamenti per il materiale prezioso che ha voluto
divulgare sugli autori antichi.
Spero Le faccia piacere sapere che le capacità apprese dal Suo
insegnamento (in particolare la lettura in metrica) sono rimaste nel
tempo e mi hanno fatto divulgare anzitempo la lettura dell’Iliade a
mia figlia che così ha avuto anche i complimenti della sua docente
per aver letto in esametri dattilici.
Come vede il tempo passa, ma ciò che è stato trasmesso con
profondità e passione resta, e anzi viene compreso meglio con
l’allontanarsi delle strette necessità di apprendimento scolastico.
Se non l’ho annoiata abbastanza, La saluto, Professore e auguro che
continui a divulgare i classici che ci ha fatto sentire così vivi e
attuali nelle Sue ore trascorse con noi.
Cordialmente,
Lucilla Lusini
Caro Prof. Fanetti (ci sentiremmo in imbarazzo a chiamarLa “Fanettino”,
come affettuosamente La appellavamo tra noi tanti anni fa…),
a Maggio 2017 abbiamo festeggiato con un pranzo il trentennale del
nostro esame di maturità e in quell’occasione la “Terza C del 1987”
si è radunata quasi al completo in un clima di grande convivialità e
spensieratezza. Per qualche ora ci siamo ritrovati, con qualche
chilo e ruga in più e qualche capello e neurone in meno, a ripensare
ai bei tempi, che, come si canta a Siena, “sono passati e non
ritornano più” …
Tra una battuta e un coro, aiutati senz’altro da qualche bicchiere
di buon vino, abbiamo vagato col pensiero al periodo in cui, coi
nostri pantaloni a vita alta, baveri sproporzionati e spalline nei
maglioni, ci aggiravamo, ancora giovani e pieni di belle speranze,
per gli ambienti del Liceone, alla metà di quegli anni ’80 che non
lasciavano presagire la crisi che purtroppo avremmo vissuto in
un’età più matura.
A quei tempi Lei, che evidentemente era molto giovane, ci appariva
invece come un uomo maturo e soprattutto temibilissimo. Le Sue
spiegazioni piene di enfasi e senz'altro pervase dallo spirito degli
autori ci colpivano e ci lasciavano ammirati; le Sue passeggiate da
un lato all'altro della classe declamando Pindaro in greco (e in
metrica!), dandosi la spinta con il piede al bordo della parete
opposta per proseguire nella camminata tra i banchi, erano piene di
fascino e mistero per noi!
Come faceva a sapere tutte quelle cose e soprattutto… dove trovava
quella passione che chiaramente traspariva dalle sue lezioni? Per
noi, impegnati per la maggior parte all’epoca soprattutto
nell’organizzazione di “sgropponate”, cene e giratine per il corso,
tutto questo rimaneva oscuro.
Ma arrivava il momento delle interrogazioni (fortunatamente
programmate) e lì la nostra fantasia e capacità organizzativa, che
probabilmente in età più matura ci hanno permesso di proseguire
nelle nostre diverse formazioni professionali, si scatenavano, dando
luogo ad un traffico di riscrittura di note, appunti e metriche
segnate con solchi indelebili e invisibili ad occhio nudo sui libri
di testo, ma leggibili con i polpastrelli, in stile “braille”… Lei
ogni tanto ci “cascava”, ogni tanto ci “sgamava”, ma alla fine era
sempre in grado di dare un voto che effettivamente corrispondeva
alla preparazione di ciascuno, non senza rendere ogni volta
l’interrogazione del malcapitato di turno anche un'occasione di
divertimento per il resto della classe. “…Sette colpi abbia sul
fungo!!!”…sono parole rimaste scolpite nelle nostre menti… e giù
risate a non finire… "Eh... la grammatichina..." era di solito la
battuta finale che preludeva ad un voto non proprio eccelso.
Stessa cosa si può dire per i compiti scritti, che vedevano ogni
volta mettere in campo le grandi manovre da parte nostra: palline di
carta volanti con la traduzione della versione, fogliettini negli
astucci, nei cannelli delle biro, sotto le suole delle scarpe o
addirittura appiccicati alle lenti degli occhiali appoggiati
casualmente sul banco, erano soltanto alcuni dei trucchi che le
nostre fervide menti erano capaci di escogitare, distogliendo dallo
studio la nostra attenzione ed impiegando molto più tempo nel
concepimento di tali astuzie da volgarissimi bari che nel ripasso
della materia.
Se ogni tanto qualche voto veniva un po’ “gonfiato” grazie alla
fortunata presenza del “bravone” o della “bravona” di turno nelle
vicinanze, senz’altro alla fine dei conti ognuno aveva sempre quello
che si meritava, perché Lei era capace sempre di giudicare
imparzialmente.
Poi certo i ricordi di ciascuno sono risultati differenti in
quell’assolata domenica di Maggio dell’anno passato, ma in ogni caso
quello che ci ha accomunato è stato il ricordarLa come una persona
non solo brava professionalmente, ma anche ricca umanamente, di
grande spirito e allegria. Indimenticabili per noi le Sue reazioni
divertite alle improvvise entrate in classe del Bianciardi (alias
Merio), che interrompeva le lezioni per venirLe a raccontare qualche
barzelletta estemporanea.
Insomma, se da una parte i 30 anni trascorsi hanno avuto il loro
effetto sulla nostra memoria, è altresì vero che il ritrovarci
insieme in un clima di spensieratezza, nella splendida campagna
senese, ci ha riportato in mente tanti bei ricordi, dei quali Lei fa
sicuramente parte.
Quindi caro Professore, certi che in tutti questi anni abbia
mantenuto in fondo al cuore quello spirito, quella sagacia e quella
curiosità che Le erano propri quando le Sue chiome ricciute e scure
ci apparivano in fondo ai corridoi, e certi che sia rimasto e che
rimarrà nel cuore dei suoi tanti alunni (come è rimasto nei
nostri) Le auguriamo una serena e meritata, ma non “banale”
pensione, ricca di altrettante soddisfazioni.
Con affetto e gratitudine,
Elena Cardaioli
e i componenti della “III
C del 1987”
presenti al pranzo del trentennale dell’esame di maturità:
Michele Bianchi, Laura Capocci, Elena Cardaioli, Barbara Cavallini,
Maurizio Forzoni, Fernando Giannelli, Luca Gonnelli, Lucilla Lusini,
Giovanni Mazzini, Pier Luigi Puccetti, Biancamaria Rossi, Marco
Rossi, Patrizio Maria Salerno, Leonardo Savelli, Roberto Testi,
Mario Valensin, Cinzia Virgili
Giovanni Mazzini
La III C 1986-87 ieri…
…e di oggi!
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