2009-10 Liceo Classico “E.S.Piccolomini” di Siena III A
Carissimo Professore Ci permetta di cominciare da un amico che ci ha fatto conoscere Lei: Callimaco ed il suo Inno ad Apollo.
ma all'uomo retto, e chi lo vede è grande.”
Ora, a parte la sua fisicità celebrata anche nelle ben più barbare Commedie Liceali, a distanza di anni possiamo dire che Lei si è rivelato come l'insegnante che più ci ha forgiato. Lavorando sulla nostra testa e sulla nostra memoria, portandoci dentro i meandri una lingua ricca di sfide e peculiarità, Lei ci è entrato in testa come un Adonio: “Duccio Fanetti” per l'appunto.
Capita di ripensare a tutti quei pomeriggi e quelle notti a sudare sull'Anello di Policrate o a immaginarsi le avventure degli Argonauti col prode Apollonio Rodio, per poi rendersi conto che se oggi siamo quasi medici, quasi avvocati, quasi professori, certamente maturi, lo siamo anche grazie a tutti quei momenti. Ci permetta quindi un volo pindarico:
“Solo il vanto della fama che sopravvive ai mortali rivela per merito di narratori e poeti la vita di quei che furono.”
Quando leggerà queste righe si ricordi dunque che lei è stato un professore tosto, esigente e che certamente quando quei suoi maledetti dadini giravano, le preghiere ai Dioscuri si levavano alte sugli Orti dei Tolomei. Ma ricordi anche che si è conquistato un posto nell'Olimpo degli storici insegnanti e rimarrà per sempre una colonna del Liceone, come una Pharsalia. “Pharsalia nostra vivet, et a nullo tenebris damnabitur aevo.”
Con grande affetto La sua IIIA 2009/2010
Elena Banchi
Carmine Canfora
Jacopo Vagaggini
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