2010-11

Liceo Classico “E.S.Piccolomini” di Siena

III A

 

Mi ricordo di un'interrogazione molto divertente in cui Duccione mi chiese di leggere e poi analizzare un frammento di Archiloco sul suo comandante ideale. In buona sostanza c'era scritto che è meglio avere in battaglia un comandante basso, brutto e coraggioso piuttosto che un tronista di “Uomini e donne”. C'era quindi da parlare del contrasto con il soldato omerico tanto bello quanto valente, ma io preferii inarcare la schiena e proporgli una mia fedelissima imitazione di un nano in armatura, dicendo: "Ma insomma, tutti preferiremmo avere Gimli come comandante sul campo di battaglia anziché un fighetto curato e longilineo!" Seguirono pochi secondi di silenzio, un gioco di sguardi alla Sergio Leone e l'incalzante domanda: "Perché, a te piace quella roba degli anelli?" "Beh, sì, anche se in realtà la gran parte del fan.." "ANCHE A ME! AH AH AH" Chi era in prima fila ricorderà che ogni risata fu corredata da una buona dose di sputacchi e da una serie di fragorose botte sulla cattedra. P.S. Naturalmente l'analogia con il triello de “il Buono, il Brutto e il Cattivo” non è arronzata, perché se a fare la parte di Tuco c'ero io e a fare quella di Sentenza c'era Duccio, a fare la parte del Buono c'era ovviamente Raffaele S. Orlandi!

 Grazie di tutto, professore e auguri per la Sua pensione!

 

Ludovico Vicino

 

 

 

 

Carissimo professore,

Ho appena riletto la lettera che le scrissi quattro anni fa. Ero uscita finalmente da un periodo molto brutto e i mondi che Lei a lezione con tanta passione e entusiasmo ci ha schiuso, quei labirinti tra mito, storia e realtà in cui Lei ci ha guidato, mi hanno aiutato tanto a trovare un po’ di pace e poi alla fine a rialzarmi. Era bello appassionarsi e spaziare, leggere, mi tranquillizzava. I tempi del Liceo li ricordo con tanta spensieratezza e leggerezza, e con gli stessi stati d’animo ricordo le ore con Lei.

 Quindi La volevo tanto ringraziare professore…

Perché non mi ha mai fatto annoiare, e se penso agli anni del liceo non li ricordo con terrore ma anzi l’opposto, come una gran bella avventura;

Perché era bello vedere la passione e l’amore che aveva nell’insegnare, ci metteva l’entusiasmo di un bambino e tutto diventava più leggero;

Perché le sgabellate a Odisseo, Agamennone avvinazzato e il meraviglioso dialogo fra Ettore e Andromaca sono momenti indimenticabili;

Perché Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi è parte di noi;

Perché la vita è γλυκύπικρον;

Perché Ἔρος δ' ἐτίναξέ μοι φρένας ci ha colpito e sconquassato (come la lingua eolica);

Perché le filastrocche per imparare la metrica che ci suggeriva erano così carine! (ma il reiziano non si poteva imparare, aiuto!);

Perché Lei era onesto: ai suoi test e interrogazioni dovevamo portare TUTTO, quindi non si poteva sbagliare;

Perché tradurre Tucidide e Livio mi hanno insegnato tanta, tanta ma tanta pazienza (seppur mista a sensazione di catastrofe imminente);

Perché ἁλιπόρφυρος ἱαρὸς ὄρνις è così bello;

Perché fra appunti vari, segni di metrica, poliptoti, i lunghi iperbati, chiasmi, enallagi, metonimie e le teorie di G.B. Conte, il mio Optimi Scriptores era diventato un quadro impressionista (per non parlare dell’Antologia dei Lirici Greci o della Medea, dove si arrivava all’astrattismo);

Perché la teoria del clinamen di Lucrezio con l’immagine dei corpuscoli in movimento incessante in un fascio di luce era veramente affascinante;

Perchè poi non si è capito: ma alla fine Lucrezio era epicureo o bisognava credere ad un “antilucrezio”?

Perché i liberti del Satyricon che parlano sempre più sgrammaticato in base al grado alcolico erano qualcosa di memorabile;

Perché πολυφλοίσβοιο θαλάσσης è semplicemente meraviglioso;

Perché ὔει μὲν ὀ Ζεῦς e πάντα δὲ δίψαισ' ὐπὰ καύματος  rimarranno nel cuore per sempre

Perché anche se mi avevano tranquillizzato che potevo evitare, la Medea alla maturità io l’ho letta in metrica perché fare tutta quella fatica per nulla non si poteva e decisi di farle onore (a mio rischio e pericolo);

Perché mi ha arricchito tanto, ed è bello sapere che anche se non sono più impegnata in questo tipo di studi, potrò sempre tornare a dare un abbraccio a questi mondi;

Perché ci ha messo tutto sé stesso per tramandare quelle che non sono due “materie” ma due complesse culture, e l’ha fatto con una passione incredibile.

 

Grazie di tutto professore!

 

Claudia Pasqualini